in collaborazione con Casa Shakespeare
La prepotenza del vento
scritto, diretto e coreografato da Matteo Zonca e Giulia Roversi
con Caterina Danzico (danzatrice) Sabrina De Fabritiis (danzatrice), Carlotta Ferrera (danzatrice), Daniele Monticelli (danzatore), Valeria Palumbo (danzatrice), Marco Residori (attore), Debora Scandolara (danzatrice) Giulia Roversi (danzatrice), Matteo Zonca (performer)
musiche originali Thomas Sinigaglia
costumi Letizia Bocchi
“Ci laviamo via il tempo quando il vento ci parla all’orecchio
con l’alito che odora della nostra stessa pelle.
Arriviamo a costruire mulini per far tacere il vento
nell’utopia che taccia anche il tempo”
Lilliana posa i suoi stanchi passi nei pressi del cantiere dedicato alla costruzione di un mulino a vento. Il Villaggio non ama i segreti, ancor meno ama le novità, e in questo mulino cela la trappola per la lingua del vento. Troppo scivola dalle impertinenti fauci del codardo gesticolatore. Signora Maddalena insinua nel Villaggio la colpevolezza come movente al mulino e al suo estremo desiderio di controllo per coprire le vergogne che l’hanno trascinata ad essere anziana e non saggia. Il Villaggio placa la sete di curiosità nei confronti della nuova arrivata rendendosi fluido corpo unico per sgretolarsi nella solitudine notturna. Viola, l “egoinomane” Viola, rigetta di nascosto la sua perfezione imposta, che svenderebbe per un poco di fango sui piedi. Bruno prova e riprova le maschere da indossare per non tradire sul viso la sua claustrofobica realtà che il Villaggio chiama quieto vivere. La voce del vento si fa strada e si scompone nel corpo di René e nell’autismo che pare essere unico fedele compagno nella condizione di escluso, ora per paura, ora per scherno.
Il mulino è ultimato.
Nella coscienza del Villaggio, il singolare patibolo per l’etereo ed imprevedibile custode al quale tutti, almeno una volta, hanno confidato un segreto.
Orario
Martedì ore 21:30