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10 - 11 Dicembre 2025

VALERIO CASTRIZIANI | TOMMASO D’ALIA

FUTTI FUTTITINNI MA NON TI FARI FUTTIRI

scritto da Tommaso D’Alia, Giovanna Malaponti, Valerio Castriziani

regia TOMMASO D’ALIA

produzione NUTRIMENTI TERRESTRI

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Tutto nasce dall’arancino che hai tra le mani mentre sei sulla Caronte, oltrepassi lo stretto, di fronte a te la Sicilia: croce e delizia d’Italia. Terra di cibo, terra di bellezze e contraddizioni. Terra di mafia. Una riflessione intensa e senza filtri, accompagnata dalla musica dal vivo, che racconta la lotta per un domani diverso.

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“Futti futtitinni ma non ti fari futtiri” è un ritratto della Sicilia che affronta temi di unione e disunione, cercando di evadere dai pregiudizi sociali e di costruire un pensiero più ampio, radicato nella quotidianità.
Parla di Mafia, ma anche di nonna Pia, di morti e di vivi che lottano per un futuro diverso. Un testo che salta continuamente tra passato e presente, mettendo a confronto la vera mafia con quella quotidiana.
In questo viaggio, la Sicilia emerge come terra di cibo, bellezza e contraddizioni.
Goethe scriveva: “L’Italia senza la Sicilia non lascia nello spirito immagine alcuna”. La Sicilia è la chiave di tutto, con la sua purezza, la sua morbidezza, la sua armonia tra cielo, mare e terra. L’arancino diventa simbolo di un’esperienza che parte dal calore della terra e della famiglia, ma che si scontra anche con le ombre del quotidiano.

Una riflessione intensa, senza filtri, accompagnata dalla musica dal vivo, parte integrante, che racconta la lotta per un domani diverso.


Note di regia

Tutto nasce dall’arancino che hai tra le mani mentre sei sulla Caronte, oltrepassi lo stretto, di fronte a te la Sicilia: croce e delizia d’Italia. Terra di cibo, terra di bellezze, terra di mafia. Dai il primo morso: riso, piselli e ragù.
Chiudi gli occhi e vorresti che la Sicilia fosse come quell’arancino caldo che ancora ti fuma in mano. Unto, croccante e condito. Poi, il secondo morso: l’arancino si sta freddando, tra poco sbarcherai. Mamma, cucina, parenti.
Infine, il terzo morso: apri gli occhi, prendi i bagagli e ti prepari a scendere.
Sei a casa. Sono a casa.