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Nasce la Brancaccio Musical Academy

DRAMA E MUSICAL THEATRE
ACCADEMIA PROFESSIONALE DIRETTA DA GIANLUCA GUIDI

AUDIZIONE 23 LUGLIO 2020

 

Brancaccio Musical Academy (BMA) di Roma è la nuova Accademia di RECITAZIONE, CANTO, DANZA con specializzazione in MUSICAL THEATRE, diretta da GIANLUCA GUIDI.

L’Accademia nasce per formare i migliori giovani selezionati che, durante gli studi, saranno valorizzati mediante Stage Formativi, grazie alla collaborazione con il polo di produzione Musical che ha sede al Teatro Brancaccio e allo Spazio Diamante. Al termine degli studi gli allievi più meritevoli potranno essere inseriti nelle produzioni del Brancaccio.

L’Accademia nasce per volontà di ALESSANDRO LONGOBARDI chedopo aver creato e diretto il Centro di Produzione del Musical del Teatro Brancaccio, ripete il percorso accademico già avviato con successo nella prosa (Stap Brancaccio), certo che la formazione di un vivaio di futuri artisti sia un passo importante per sostenere il Teatro in Italia. Questa iniziativa ha avuto un principio nella passata stagione con la realizzazione del progetto “Attore di Musical Theatre”, finanziato dalla Regione Lazio. Il gruppo docente fu diretto da PIERO DI BLASIO, oggi confermato nel ruolo nella BMA.
La BMA ha una durata triennale ed è rivolta a ragazze e ragazzi dai 18 ai 26 anni; intende formare artisti che possano sviluppare le loro abilità nella recitazione, nel canto e nella danza, perfezionando le loro competenze nelle arti rappresentate.
Gli allievi avranno l’opportunità di studiare e confrontarsi con professionisti affermati che, oltre ad insegnare, lavorano nel mondo dello spettacolo. Gli studenti saranno accompagnati per gradi al mondo del lavoro offrendo loro la possibilità di essere preparati per sostenere casting delle produzioni nazionali ed estere; frequenteranno workshop e mastertclass diretti da maestri di chiara fama del panorama nazionale e internazionale.
La sede strategica dell’Accademia, lo Spazio Diamante di Roma, permette agli allievi, provenienti da ogni parte d’Italia, di studiare nella capitale offrendo una struttura polifunzionale dedicata alle arti e alla formazione teatrale dotata di ampie sale, un teatro e alloggi confortevoli su richiesta.
La BMA è un’accademia dove l’allievo può e deve sperimentare e apprendere in un ambiente creativo protetto, che lo prepari al meglio per la sua scelta di vita.

OBIETTIVI FORMATIVI
Il percorso formativo BMA offre una preparazione didattica specifica per Attore con indirizzo nel Musical Theatre. L’articolazione didattica ha l’obiettivo di assicurare ai partecipanti la padronanza dei metodi e delle tecniche artistiche specifiche per l’interpretazione del Musical (recitazione, canto, danza), nonché l’acquisizione di specifiche competenze disciplinari e professionali utili agli studenti per poter intraprendere la professione con successo.

ARTICOLAZIONE DELLE ATTIVITÀ’
Il percorso formativo BMA è articolato con un piano di studio di 1120 ore (oltre gli stage intensivi) caratterizzato da discipline formative per lo studio di base, caratterizzanti e laboratoriali. Le lezioni comprendono moduli teorici, laboratori, seminari ed esercitazioni.
Ogni modulo didattico sarà articolato in Crediti Formativi (CF) e prevede un esame alla conclusione del monte ore/modulo. Il percorso si articola in sette moduli didattici per ogni anno accademico:
RECITAZIONE | DIZIONE | CANTO | DANZA | TEORIA MUSICALE | MUSICAL THEATER | STAGE FORMATIVO
Le lezioni hanno frequenza obbligatoria dal 3 novembre al 25 giugno 2021; 35 ore settimanali dal lunedì al venerdì. Ogni allievo avrà a disposizione un monte ore per effettuare Stage Formativi individuali, su indicazione propria e dei docenti.

DOCENTI 1^ ANNO
RECITAZIONE
Gianluca Guidi: recitazione / Massimiliano Giovannetti: dizione
CANTO
Fabio Lazzara: tecnica vocale nel canto, interpretazione / Dino Scuderi: teoria musicale, storia del teatro musicale, canto corale
DANZA
Cristina Arrò: tecnica di base, jazz, repertorio  / Rita Pivano: movimento coreografico nei diversi stili (classico, modern, tip tap)

ATTESTATI RILASCIATI
Al termine di ogni modulo didattico è previsto il rilascio, previo superamento dell’esame, di un attestato di frequenza con il dettaglio dei contenuti trattati nel modulo e dei Crediti Formativi (CF) maturati.
Al termine del percorso annuale e triennale verrà rilasciato Attestato di Frequenza con indicazione dettagliata dei CF (Crediti Formativi) maturati nelle discipline affrontate nonché dei moduli didattici trattati con riferimento a tutti gli esami sostenuti e superati.

INFO
Brancaccio Musical Academy
Cell.345 030 3822
Email. info@brancacciomusicalacademy.com
www.brancacciomusicalacademy.com

Spettacolo dal vivo – Proposta per una ripartenza delle imprese culturali

Nella settimana che si sta concludendo, in attesa dell’approvazione del DL. maggio (ex aprile) giungono buone notizie per i lavoratori dello spettacolo come l’inclusione nel sussidio degli intermittenti e l’estensione degli ammortizzatori sociali per ulteriori nove settimane. Mentre dal sapore più populista che strategico, arriva il simbolico sostegno a pioggia di 20ml.
Ma il futuro dei lavoratori che non appartengono al teatro pubblico non è al sicuro,perché non dipenderà dai provvedimenti a tampone ma dagli investimenti privati che costituiscono la linfa vitale del sistema. Infatti rimane intatto lo sconforto delle imprese culturali private e della filiera produttiva sottostante: la liquidità è finita, la riapertura indeterminata.
Il DL Liquidità appare più consono al sistema bancario che alle imprese del comparto culturale che avrebbero bisogno con urgenza di un finanziamento a fondo perduto; in mancanza di questo si renderebbe necessaria almeno l’estensione della garanzia dello Stato verso le banche dal 90 al 100% per facilitarne l’accesso al credito.
Questa incertezza crea molta tensione in un settore che già ante virus non godeva di ottima salute. Il teatro privato non si improvvisa, vive di e per il pubblico. Pertanto ha bisogno di tempo per riavviarsi. Gli spettatori vanno riportati in sala recuperando la loro fiducia. Tra l’altro i previsti accessi contingentati impediranno l’apertura di molti teatri che coprono i costi con la sola vendita dei biglietti. L’offerta teatrale prediligerà monologhi o testi a due, ben distanziati, lasciando a casa molti lavoratori dello spettacolo.
Ricordiamo che le imprese culturali private hanno un ruolo prevalente, nel determinare il sostegno dell’occupazione, rispetto al teatro pubblico ed hanno una incidenza determinante sul fatturato dell’indotto, oltre al valore della loro funzione d’interesse pubblico. Dati INPS del 2019 indicano in circa 280.000 i lavoratori dello spettacolo più una quota non facilmente quantificabile. Sono migliaia di famiglie che temono il peggio.
L’incapacità del settore, di dotarsi di un coordinamento politico nazionale in grado di rappresentare efficacemente le proprie istanze ne determina l’invisibilità.  Questa crisi potrebbe generare quella solidarietà indispensabile per superare la triste contrapposizione tra pubblico e privato, tra tutelati ed esclusi dal FUS; come se questa distinzione avesse senso a parità di attività.
Dunque cosa fare per garantire sicurezza, dignità e futuro allo spettacolo dal vivo?
Semplice: individuare da dove nasce il lavoro. I motori dell’occupazione sono i teatri, cardini della filiera produttiva. In Italia ce ne sono circa 1250 operativi, di questi circa 750 non hanno alcun sostegno dal FUS. Perché rinunciare alla loro valorizzazione? Si tratta di un patrimonio della memoria, di inestimabile valore da tutelare con intelligenza.
Dal 23 febbraio questa infrastruttura è stata congelata. Le imprese non possono onorare i debiti connessi agli investimenti interrotti. La riapertura sarà molto onerosa per: gestire i protocolli di sicurezza, la riduzione dei posti vendibili (accesso contingentato), il recupero della fiducia del pubblico e il riavvio delle produzioni.
Un vero dramma.
Il Governo può fare la differenza.
Nel medio termine può studiare l’inquadramento del nuovo contesto socio economico e fare una legge idonea, attesa da molti anni dal settore.
Nel brevissimo termine, può fare tre scelte coraggiose e illuminate:
1) per sollevare le imprese dal deficit, nato dallo stop forzato, deliberare la nascita di un “Fondo di salvataggio” che operi a fondo perduto;
2) per rilanciare la produzione, estendere la garanzia dello Stato dal 90 al 100% verso le banche; estendere il Tax Credit interno esterno con aliquota del 100% e tetto su investimento, alle imprese teatrali.
3) per dare lavoro immediato alle masse artistiche e tecniche avviare la costruzione di una library del teatro in video. Valorizzando, ampliando, la proposta del Ministro Franceschini.
A tal fine non esiste ancora un mercato e va creato. In questa fase, ispirandoci a quanto fatto per il rilancio del Cinema, il servizio pubblico può essere la soluzione.
Si apra RAI-Teatro con un budget di 200ml in tre anni.
Come d’incanto avremo le condizioni per creare valore e mantenere l’occupazione stabile. Sarebbe una vera rivoluzione.
Sia chiaro che il teatro in video è una proposta in sinergia alla produzione dal vivo che resta insostituibile.
Salviamo l’infrastruttura produttiva italiana senza indebitarla ulteriormente, con pensiero che sappia guardare lontano, indispensabile per un futuro sostenibile.
Alessandro Longobardi