BATTUAGE

drammaturgia e regia Joele Anastasi
con
Joele Anastasi
Federica Carruba Toscano
Ivan Castiglione
Enrico Sortino
scene e costumi Giulio Villaggio
light designer Davide Manca
musica originale BATTUAGE Alberto Guarrasi
aiuto regia Nicole Calligaris Enrico Sortino
foto Dalila Romeo
make-up Stefania D’Alessandro
responsabile tecnico Martin Emanuel Palma
video & graphic designer Giuseppe Cardaci
uno spettacolo di Vuccirìa Teatro
produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini

“Oggi faccio il compleanno fatemi gli auguri e quattro anni che sono qua. Sto aspettando il momento giusto, il provino giusto e me ne vado da questo posto di merda.
Il treno giusto prima o poi deve passare. Che poi se sapevo che mi finiva a fare la puttana tanto vale che me ne stavo in Sicilia.”
BATTUAGE, termine coniato per definire i luoghi battuti da persone in cerca di rapporti occasionali. Generalmente, si tratta di luoghi all’aperto o facilmente accessibili da un vasto pubblico, frequentati da singoli o coppie dedite allo scambismo. L’attività del “battere” si differenzia dalla prostituzione in quanto non presume un rapporto sessuale a pagamento. Vespasiani, parchi cittadini, spiagge, cimiteri, cinematografi, parcheggi, aree di servizio. Non di rado però questi luoghi sono gli stessi frequentati da marchette, prostitute, transessuali
che offrono sesso in cambio di denaro.

BATTUAGE racconta il luogo in cui è morto anche il desiderio del desiderio. E’ un viaggio aperto all’interno dell’animo umano, declinato nella sua più estrema e profonda oscurità. Brutalità e bestialità si riversano in ogni angolo, scardinando l’ordine morale delle cose. Il popolo di questo luogo-non luogo ci viene raccontato attraverso gli occhi – deformanti – di Salvatore, un giovane lavoratore del sesso. Ma Salvatore, non è una vittima, non è costretto da nessuno. E’ l’esempio di un uomo disposto a tutto: a dissacrare quello che egli stesso ha elevato a sacro; a smantellare a piacimento i suoi valori, le sue idee, i suoi ideali. Il sesso così diviene l’unico strumento di mediazione tra gli uomini, l’ultimo punto di contatto attraverso il quale fondare delle relazioni. L’universo che ne viene fuori è però uno spazio in cui si riversano mastodontiche solitudini che  non vogliono altro che rimanere tali, il cui il desiderio è ormai evidentemente appiattito nello spasmodico sprofondare delle anime dentro se stesse. Il desiderio si tramuta quindi in un affanno distruttivo di quelle relazioni, conferendogli un significato assolutamente anti-sessuale: Il suicidio dell’eros. Nell’indagine di questa viscerale contraddizione a cui è giunto l’uomo, si colloca quindi la ricerca drammaturgica di Battuage.
Lo spazio scenico diventa metafora del mondo che ospita piccole abitazioniorinatoio degradate: anonimi punti di ritrovo per anonimi esseri umani che abitano dei corpi che sono involucri di una decadenza comune. Un obitorio per vivi (?) occupato da 4 corpi, quelli degli attori che interpretano 8 personaggi, e che potrebbero bastare per raccontare l’umanità intera, incastrata dagli stessi depersonalizzanti meccanismi.

BATTUAGE prova a raccontare lo sforzo, la deformità e la necessità di queste anime di rimanere ognuna saldamente attaccata a questa propria personale deformità
per non auto-definirsi del tutto morte.

ESTRATTI RASSEGNA STAMPA

Nel Battuage del desiderio, Gabriele Rizza – Il Manifesto
C’è un assordante profumo di morte, di disfacimento fisico o comunque di abisso dal quale venire inesorabilmente inghiottiti, come un senso infantile di autodistruzione,
in questo Battuage. Il lavoro rivela una non comune urgenza espressiva non disgiunte da un desiderio, crediamo sincere, di colpire comunque lo spettatore. E che quando si immerge nel delirio della quotidianità, eliminando sentimentalismi e attenuando isterismi familiari, ne esce come purificato, fino a toccare le corde di un contemporaneo oratorio metropolitano, un rap, una preghiera. Smontati dal desiderio, il paradiso può attendere.

Anime solitarie in cerca di sesso, Francesca de Sanctis – L’Unità
Non si può certo dire che non siano riusciti a farsi notare. Sono al loro secondo spettacolo, ma basta poco per capire che sul pubblico hanno un certo appeal.
E non solo perché la sala che li ha ospitati pochi giorni fa è bella piena, ma anche perché una compagnia così giovane che riesce a raccontare in modo schietto e naturale certi temi legati al sesso e alla confusione di genere, attraverso una scrittura cruda e spregiudicata, non capita di vederla spesso.
Stanno cercando la loro strada, (…) quel che conta è aver imboccato la strada giusta, avendo con sé due punti di forza: una buona capacità attoriale e una scrittura incisiva. Che non è poco.

Sesso in vendita per fare show, Rodolfo di Giammarco – La Repubblica
Vuccirìa Teatro, una compagnia quasi tutta siciliana, con testi e regia (e presenza famelica) del 25enne Joele Anastasi, entra a gamba tesa nei nuovi scenari. In un luogo che è cimitero pulp, cesso pubblico e posto per incontri occasionali di sesso. Il secondo lavoro, Battuage, concentra l’irruenza d’un aspirante showman del sud (lo stesso Anastasi) disposto a cedere il corpo pur di affermarsi, con rabbia che è dolore ignorante. In derive sguaiate, trasformistiche e introspettive, ci sono un verginello, una prostituta, due travestiti e una coppia da
melodramma osceno che pone domande spietate.

Quel groviglio di identità irrisolte, Anna Pozzali, PAC – Paneacquaculture.net
Questo viaggio oltre la moralità così sfacciato è più sincero di noi.

Vuccirìa Teatro con Battuage: una compagnia da seguire, Andrea Pogosnich
– Teatro e Critica
Vuccirìa Teatro appartiene a quella generazione di nuovissime compagnie che, nonostante l’assenza di una politica culturale e la chiusura degli spazi, è riuscita
a mettersi in mostra a Roma negli ultimi due anni. Una generazione caratterizzata anche dal ritorno della tecnica attoriale come elemento imprescindibile del pensare e del fare teatro. (…) in Battuage, la tematica sessuale e di genere (al centro anche del lavoro di esordio), passando attraverso un prisma di personaggi e situazioni, si esprime in modalità più mature e profonde e soprattutto arriva al pubblico come un discorso aperto e non interamente codificato.(…) la strada è pronta e Vuccirìa Teatro si dimostra un ensemble talentuoso e vitale.

BATTUAGE: ovvero fatti di gente per male, Carmelita Celi – La Sicilia
Le storie teatrali non sono fatti di gente perbene. Il teatro è, per natura, estremo, urgente, senza appelli. E benchè le convenzioni teatrali esistano, il teatro non
può essere il luogo della convenzione, al contrario, è il posto in cui ciò che succede è detto con simboli debordanti, metafore urticanti. Il teatro dà luce e corpo ai fantasmi, il palcoscenico è un inferno perciò ‘Battuage’ di Joele Anastasi di tutto questo da lettera viva e ‘in corpore vivo’.
Sono storie d’ordinaria violenza e di straordinaria ‘rispettabilità’ che qui hanno uno cinico, tonante, insolito ‘aedo’, Salvatore, vulnerabile come un ‘femminiello’ e dirompente come Freddy Mercury. E in quella graticola di frustrazioni riconosci non una ma centro storie ‘vere’ che in scena diventano estreme emorragie di (dis) umanità.
(…)Non sono fatti di gente perbene, come vuole l’essenza del teatro. (…) ‘Battuage’ rispetta in pieno l’impegno. Nessuna indulgenza allo ‘splatter’, i fiumi di sangue sono dentro di noi. Fuori, in una grecità da Terzo Millennio, è deserto di uomini, storie, sentimenti.

Alessandro Toppi – IlPickwick.it
Sentiremo parlare molto di Vuccirìa. Perché è riconoscibile una capacità d’impattare sul pubblico e perché c’è una bravura attoriale innegabile. Sentiremo parlare molto di Vuccirìa perché Vuccirìa è soltanto al principio. Siamo soltanto all’inizio, infatti, di una storia teatrale tutta da scrivere e che non ha ancora dato il suo meglio.

22 Novembre — 24 Novembre
17:40
Orario

Venerdì ore 21:00
Sabato ore 21:00
Domenica ore 17:00

Prezzo Biglietti

Intero: € 18,00
Ridotto: € 15,00

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