IL VENDITORE DI SIGARI
Teatro Litta

Produzione MTM Manifatture Teatrali Milanesi

Il VENDITORE DI SIGARI

di Amos Kamil

traduzione di Flavia Tolnay con la collaborazione di Alberto Oliva
con Gaetano Callegaro e Francesco Paolo Cosenza
regia Alberto Oliva
scene e costumi Francesca Pedrotti – realizzazione scenografica Ahmad Shalabi
disegno luci Fulvio Melli – direzione di Produzione Elisa Mondadori

durata dello spettacolo: 1 ora e 20 minuti

Berlino 1947, ore sei e trenta. Nella Germania appena uscita dalla guerra, tutte le mattine alla stessa ora, due uomini si incontrano: un professore ebreo che vuole partire per fondare lo Stato di Israele e il proprietario di una tabaccheria, dall’aspetto tipicamente tedesco. Sono sopravvissuti alla tragedia che ha appena sconvolto e quasi annientato un popolo intero.
Si attaccano, si rinfacciano colpe reciproche e recriminano sui torti subiti, fino a scoprire dolorosamente quanto gli obblighi della Storia possano condizionare il modo di agire dei singoli individui, quando, completamente soli, devono affrontare il proprio destino. Si gioca una partita in cui è impossibile giudicare vincitori e vinti, perché vittime e carnefici camminano su un piano sempre in bilico.
Nascere tedesco nel 1920 significava essere condannato a diventare un carnefice. Nascere ebreo nello stesso anno era la condanna ad essere una vittima. In entrambi i casi, la ribellione a questo destino poteva costare molto cara. A quali compromessi un essere umano, da solo, è disposto a scendere quando si trova sull’orlo dell’abisso? Lo spettacolo, partendo dalla questione ebraica in un momento cruciale della sua evoluzione, parla a tutti, perché tutti prima o poi siamo chiamati a fare i conti con la nostra identità e a scegliere i tempi e i modi della nostra partecipazione sociale.

Note di regia

Suscita una strana emozione ritornare a lavorare su questo spettacolo, che è stato in scena per cinque stagioni tra il 2010 e il 2014, e riscoprirne la straordinaria attualità nell’Italia di oggi, così simile e così diversa nel breve volgere di pochi anni.
Sentendo risuonare nuovamente le parole di Amos Kamil, mi rendo conto di quanto sia diventato importante il tema dell’odio che scaturisce dal pregiudizio. Il fenomeno degli “haters” si è sviluppato a dismisura in questi ultimi anni e, senza averlo voluto quando ha fatto il suo primo debutto, Il venditore di sigari mette a tema proprio questo, focalizzando l’attenzione su un uomo che sceglie un bersaglio tanto preciso quanto pretestuoso per dare sfogo a tutta la sua frustrazione e rabbia. Credo che affrontare di nuovo il testo da questo inedito punto di vista possa dargli ancora più valore, ben aldilà della questione ebraica negli anni successivi alla sconfitta nazista,  rimane un tema che merita di essere sempre ricordato e analizzato.

L’odio non è una faccenda delle personi ignoranti, come oggi si tende a pensare per stigmatizzare e circoscrivere il fenomeno che imperversa sui social network e copre di fango quasi tutti i personaggi che emergono dall’anonimato, facendoli bersaglio di insulti spesso gratuiti e pesantissimi. Nel testo di Amos Kamil l’odio è prerogativa di un professore di grandissima cultura. Questo forse ci aiuta a capire che a suscitare questo tipo di accanimento sociale sono motivazioni antropologiche e tanta sofferenza. Perciò l’antidoto non sta nel moralismo, ma nella capacità di ascoltare l’altro ed entrare veramente in dialogo superando le barriere del pregiudizio.

 “(…) il sentimento che si staglia netto in questa messa in scena, curata con attenzione dal giovane Alberto Oliva, è quello dell’impossibilità di riuscire a vivere per chi è sopravvissuto qualunque sia stata la sua storia. Con bravura e intelligenza Francesco Paolo Cosenza affronta il suo Gruber dandogli toni di segreta sofferenza per un indicibile che deve essere detto. Di fronte a lui il Doktor di Gaetano Callegaro che sceglie nella politica il futuro. (…)”

Magda Poli, Corriere della Sera, 19/05/2010

 

 

 

24 Gennaio — 27 Gennaio
15:05
Orario

Lunedì ore 21:00
Venerdì ore 21:00
Sabato ore 21:00
Domenica ore 17:00

Prezzo Biglietti

Intero: € 18,00
Ridotto: € 15,00

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