MARGOT THEATRE
AUT AUT
con MARTINA GRANDIN | ALICE STACCIOLI | MICHELANGELO RAPONI
Regia Valentina Cognatti
produzione MARGOT THEATRE
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Aut-Aut è un progetto di teatro fisico-poetico, creato a partire da re all’interlocutore un dilemma a cui non è possibile sfuggire: bisogna scegliere.
Tre ragazzi, un uomo e due donne, tre valigie, che prendono, lasciano, usano, pretendono e scacciano, alla ricerca di un contorno che dia senso al loro mondo interiore. Dalle valigie escono immagini che generano ricordi, che raccontano una generazione, che si creano e si disfano continuamente. Tre ragazzi e il loro viaggio verso la vita, dove cercano di essere loro stessi, ma nei panni degli altri, vivono in un mondo che offre tutto, ma sembrano non fare mai niente, camminano in sentieri già battuti, cercando una strada nuova.
Lo spazio della scena è propagazione del sé dei personaggi ed essi lo manipolano, lo trasformano e lo riducono secondo le loro logiche e i loro bisogni; è spazio psichico, che si muove in modo imprevedibile, schizofrenico. Lo spazio è il non-luogo dove avviene l’incontro con Altri e con sé stessi, viene usata dai tre ragazzi come palcoscenico della loro identità
Dove potranno trovare la luce nella nostra epoca moderna? I temi trattati dallo spettacolo sono attuali, necessari e urgenti. La paura di essere sé stessi, la paura di non farcela. Il sostegno, l’ansia, il dubbio, l’oppressione, il senso di sconfitta. Il senso di vittoria. Il buio, la luce. La critica degli altri. Senso di inadeguatezza. La scelta definitiva. Aut-Aut.
Il progetto nasce dalla lettura del testo “Aut-Aut” del filosofo danese Søren Kierkegaard alla luce delle urgenze dell’attualità.
L’espressione Aut-Aut, infatti, implica che ogni decisione sia una separazione: quando scegliamo una strada, rinunciamo all’altra. Ogni opzione in una scelta di tipo “o-o” rappresenta un mondo diverso, un destino alternativo. Durante il suo percorso, lo spettacolo intende affrontare sia la solitudine della scelta, sia il rapporto con altri, alla luce di alcune tematiche attuali, come il confronto continuo con gli altri, l’ansia sociale e la ricerca di identità personale