Al centro della narrazione c’è il matrimonio, un’istituzione che Nora ha rifiutato ma che è il cuore pulsante delle vite degli altri personaggi.
Un viaggio intenso nelle relazioni umane, nel perdono e nella ricerca di sé stessi.
Con un gioco di specchi che obbliga gli spettatori a confrontarsi con le proprie esperienze e convinzioni, Hnath invita il pubblico a riflettere sul significato dell’amore, della responsabilità e della libertà.
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Lucas Hnath, una delle voci più brillanti e innovative del teatro contemporaneo americano, ha scritto “Casa di Bambola – Parte 2” come seguito ideale del celebre dramma di Henrik Ibsen. Debuttata a Broadway nel 2017, l’opera ha conquistato critica e pubblico, ricevendo 8 nomination ai Tony Awards, tra cui quella come Miglior Testo Teatrale.
Hnath ha creato una pièce modera e universale, capace di dialogare con il classico di Ibsen senza tradirne lo spirito. Il suo linguaggio diretto e incisivo fa emergere le complessità emotive dei personaggi, portandoli in una dimensione profondamente umana e riconoscibile.
“Casa di Bambola – Parte 2” di Lucas Hnath si presenta come un’opera teatrale capace di affrontare con freschezza e profondità temi universali e senza tempo. Lo spettacolo, con un cast straordinario formato da Alice Mistroni, Simone Leonardi, Antonia Di Francesco ed Erica Sani, è un viaggio intenso nel cuore delle relazioni umane, del perdono e della ricerca di sé stessi.
Note di regia
Minimalismo narrativo: “Ogni elemento scenico è essenziale, per lasciare spazio alla forza degli attori e alle parole.”
Prossimità emotiva: “Abbiamo voluto che il pubblico si sentisse coinvolto come testimone diretto del confronto tra i personaggi.”
Dialoghi taglienti: ‘La scrittura di nath è incisiva e modema; la regia si concentra su un ritmo serrato che mantiene alta la tensione drammatica.”
Claudio Zannelli




