Dodici racconti, come i mesi dell’anno. Dodici invenzioni “non diverse da quelle con cui reagiamo ogni giorno al mondo in cui c’è capitato di vivere.” (Elena Ferrante)
Dal primo amore, al cambiamento del clima; dall’attrazione per un attore, al trauma dei traslochi, all’emancipazione delle donne – finisce una storia e si vuole iniziare avidamente la successiva, in un viaggio immersivo che “svela” l’identità profonda dell’autrice, i suoi dubbi, le sue certezze, i suoi sentimenti, le sue riflessioni.
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“Qualche anno fa, il Guardian, storico quotidiano britannico, mi propose di tenere una rubrica settimanale. Ne fui lusingata e insieme spaventata. Non avevo mai fatto un’esperienza di quel genere e temevo di non esserne capace. Dopo molte esitazioni feci sapere alla redazione che avrei accettato la proposta, se mi fossero state inviate una serie di domande a ciascuna delle quali di volta in volta avrei risposto nei limiti dello spazio assegnato. Di volta in volta calavo il secchio in fretta dentro qualche fondo scuro della mia testa e tiravo su una frase aspettando con apprensione che ne seguissero altre.
Il risultato è un libro che comincia, casualmente, il 20 gennaio con il racconto di una prima volta e termina, casualmente, il 12 gennaio dell’anno successivo con la messa a fuoco di un’ultima volta. Tante invenzioni occasionali non diverse da quelle con cui reagiamo ogni giorno al mondo in cui c’è capitato di vivere.”
Elena Ferrante, da Urti, articolo del 18 marzo 2019 per il quotidiano The Guardian
Per un anno intero (il 2018), Elena Ferrante scrisse per il quotidiano inglese “The Guardian” un articolo a settimana, su un titolo proposto di volta in volta dalla redazione del giornale. Gli argomenti trattati sono molto vari, e spaziano dal primo amore, al cambiamento del clima; dall’attrazione per un attore, all’autonomia dell’opera d’arte; dal trauma dei traslochi, all’emancipazione delle donne… Leggendo, ci si immerge nei pensieri dell’autrice; si finisce un argomento e si vuole iniziare avidamente il successivo. Il suo modo di scrivere trascina e incanta. L’autrice, scrivendo in prima persona, “svela” una sua identità profonda, donando al lettore i suoi dubbi, le sue certezze, i suoi sentimenti, le sue riflessioni.
Il lavoro teatrale ispirato a Incidental Inventions sarà composto da dodici quadri che, come i mesi dell’anno, scandiranno il tempo dello spettacolo e delle storie che ne sono protagoniste.
Viola Graziosi, attrice di straordinaria versatilità, già nota per aver ridefinito l’arte della narrazione, trasformando la lettura in un’esperienza performativa di alto valore artistico, condurrà gli spettatori – attraverso parola, canto e movimento – in un viaggio immersivo nei pensieri, nelle fantasie e negli aforismi raccontanti dalla Ferrante.



