URBANO LIONE | GAIA RIPOSATI | GIUSEPPE FRANCHINA
QUELL’ULTIMA PARATA
la verosimile storia di Mario Seghesio e del suo sogno
produzione Stellar Film
scritto e diretto da FABRIZIO BANCALE
A volte capita che qualcuno viene al mondo già con un’idea precisa e spesso per quell’idea è disposto pure a morire. Può essere l’appartenenza politica, una fede religiosa, ma anche più semplicemente il denaro o… la figa. Per me è il calcio: io per il calcio sono nato e per il calcio sono disposto a morire.
Chiedete a Calì se dico bugie. Non sapete chi è Francesco Calì? Non lo avete mai sentito nominare? Allora dobbiamo partire proprio dall’inizio..
E’ possibile acquistare i biglietti
ONLINE SU TICKETONE
PRESSO IL BOTTEGHINO DI SPAZIO DIAMANTE (apertura un’ora prima dello spettacolo)
PRESSO IL BOTTEGHINO DELLA SALA UMBERTO per gli orari di apertura al pubblico consulta il sito
PRESSO IL BOTTEGHINO Di TEATRO BRANCACCIO per gli orari di apertura al pubblico consulta il sito
ANGELA CIABURRI
CHILOMETRO_42
scritto da Giovanni Bonacci
musiche ed effetti live by Munendo
supervisione partiture sceniche Erika Puddu
supervisione artistica Matteo Santilli
produzione Progetto Superficie
regia ANGELA CIABURRI
CHILOMETRO_42 è uno spettacolo che narra le tappe fondamentali della vita di Kathrine Switzer: la prima donna nella storia ad aver corso una maratona ufficiale.
Dalla prima infanzia alla pubertà, dal Liceo all’Università; Kathrine non è che il paradigma di una ragazza qualunque alla ricerca della propria identità. La vediamo affrontare i momenti cruciali della sua vita; le prime esperienze, la ricerca forsennata di modelli da seguire, la frustrazione nel non trovarli, la faticosa creazione di un proprio percorso, l’approdo nell’isola felice delle passioni.
E sarà proprio la sua più grande passione, la corsa, a renderla involontaria eroina di quella perpetua battaglia tra maschile e femminile.
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SOTTERRANEO
SARA BONAVENTURA | CLAUDIO CIRRI | LORENZA GUERRINI | DANIELE PENNATI | GIULIO SANTOLINI
OVERLOAD
scrittura Daniele Villa
luci Marco Santambrogio
costumi Laura Dondoli
sound design Mattia Tuliozi
props Francesco Silei
grafica Isabella Ahmadzadeh
coproduzione Teatro Nacional D. Maria II nell’ambito di APAP – Performing Europe 2020, Programma Europa Creativa dell’Unione Europea
contributo Centrale Fies_art work space, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
con il supporto di Comune di Firenze, Regione Toscana, Mibact, Funder 35, Sillumina – copia privata per i giovani, per la cultura
produzione Sotterraneo
concept e regia SOTTERRANEO
Riesci a leggere questo testo senza interruzioni? L’attenzione è una forma d’alienazione: il punto è saper scegliere in cosa alienarsi. Per questo sembriamo sempre tutti persi a cercare qualcosa, anche quando compiamo solo pochi gesti impercettibili attaccati a piccole bolle luminose e non si capisce chi ascolta e chi parla, chi lavora e chi si diverte, chi trova davvero qualcosa e chi è solo confuso. Sei arrivato fin qui senza spostare lo sguardo? Davvero? E non è insopportabile questo sforzo di fare una cosa soltanto alla volta? Guardati attorno: quante altre cose attirano la tua attenzione? Ora guardati dall’alto: riesci a vederti? Le superfici dei territori più densamente abitati della Terra sono coperte da una fitta nebbia di messaggi, immagini e suoni in cui le persone si muovono, interagiscono, dormono. A volte si alzano rumori più intensi, che la nebbia riassorbe subito mentre lampeggia e risuona. Visto da qui il pianeta sembra semplicemente troppo rumoroso e distratto per riuscire a sopravvivere – persino i ghiacciai si sciolgono troppo lentamente perché qualcuno presti attenzione alla cosa. Torniamo al suolo e guardiamoci da vicino: stiamo tutti mutando… in qualcosa di molto, molto veloce.
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STEFANO SABELLI
FIGLI DI ABRAMO
Un patriarca, due figli, tre fedi e un attore
di Svein Tindberg
musiche dal vivo di Manuel Petti | Marco Molino | Irene Apollonio | Daniele Giardina | Lorenzo Mastrogiuseppe
traduzione Gianluca Iumiento
distribuzione Terry Chegia
produzione Teatro del Loto\ TeatriMolisani
regia GIANLUCA IUMIENTO
Tratto da ABRAHAMS BARN di Svein Tindberg, che nella sola Norvegia ha superato i 150.000 spettatori diventando un vero e proprio Blockbuster del Teatro di narrazione, FIGLI DI ABRAMO è una sorta di Mistero Buffo incentrato su vita e dinastia di Abramo, Profeta comune a Ebraismo, Cristianesimo e Islam, e dunque riferimento di fede per miliardi di persone sulla Terra. Presentato, in esclusiva per l’Italia, dal Teatro del Loto, tradotto da Gianluca Iumiento, interpretato e adattato da Stefano Sabelli, FIGLI DI ABRAMO rievoca mito e leggenda del primo profeta monoteista dell’Umanità. Il Diario di Viaggio di un attore che a Gerusalemme incontra una guida palestinese che ama i film di Trinità e che, da lì, si mette alla Ricerca dell’Abramo perduto, diventa così spunto per una narrazione colta ma pure ricca d’ironia e divertimento, che indaga l’origine delle tre grandi fedi monoteiste, entrando nel merito della comune discendenza abramitica. Attraverso la lettura comparata e sorprendente dei testi sacri –Torah, Vangelo e Corano – FIGLI DI ABRAMO affabula con una storia che racconta Abramo come Patriarca comune delle 12 tribù d’Israele – da cui nascono e si diffondono, prima il Giudaismo e poi il Cristianesimo – e delle 12 tribù arabiche – da cui nasce e si diffonde l’Islam. Narra, ovviamente, anche di conflitti perenni e mai sedati fra popoli gemelli, perpetrati in nome dello stesso Abramo e dei suoi figli. Uno scontro di Tribù, che dall’antichità arriva ai giorni nostri, dove ognuno in fondo racconta la Storia di Abramo, Abraham o Ibrahim, che dir si voglia, pro Domo sua. Anzi… Pro Fede sua!
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SABRINA SCUCCIMARRA
GIORNI INFELICI
di Sabrina Scuccimarra
musiche Gioacchino Balistreri
disegno luci Alessio Pascale
assistente alla regia Matteo D’Incoronato
produzione Tiezzi
compagnia Lombardi\Tiezzi in collaborazione con Associazione Culturale Padiglione Ludwig
regia MARTINO D’AMICO
Donna, la protagonista e sola interprete di se stessa, affronta la sua magnifica giornata con la corazza delle conversazioni abitudinarie e degli amori ideati, attenta a che tutto resti incanalato nel binario dello stereotipo felice e dei luoghi comuni, costruiti con cura in 50 anni di semi-vita.
E cosi, da sempre e per sempre, per arrivare alla fine della giornata.
Anche un ricordo improvviso o una pausa non prevista, potrebbe distruggere quel castello di certezze.
Donna recita così il suo copioncino quotidiano ma l’inaspettato arrivo di una “vicina” stravolge tutto, costringendola a cambiare il finale.
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MARIO RUSSO | ALFREDO TORTORELLI
AFFOGO
aiuto regia Amelia Di Corso
scene e luci Dino Lopardo
produzione Gommalacca Teatro
sostegno all’allestimento Collettivo ITACA
e con il sostegno della residenza artistica Il Filo Immaginario
scritto e diretto da DINO LOPARDO
Acquista i biglietti con la PROMO LANCIO a € 12,00 fino alle ore 23:59 del 30 ottobre
Le condotte aggressive rappresentano un tentativo di affermazione della propria identità, per acquisire un ruolo e lenire le insicurezze personali. Tali condotte aggressive, rappresentano un fenomeno molto diffuso, caratterizzato da atti vessatori, intimidatori e prevaricatori rivolti verso i pari.
Nicholas, il protagonista di questa vicenda, ne è vittima ma al tempo stesso carnefice. Vive in casa con degli zii, ottusi e dalla mentalità provinciale. Sin da bambino conserva un sogno nel cassetto: diventare campione di nuoto, nonostante la sua paura dell’acqua. Una vasca da bagno rappresenta la sua infanzia: il ricordo di quel tempo in cui la sua compagna di avventure era una papera giocattolo, interrotto tuttavia da un evento inaspettato, causa della sua fobia. Nicholas è costretto a fare i conti con la propria natura e dopo aver commesso un danno irreparabile, la sua intera esistenza verrà sconvolta.
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FRANCESCO PUPA
AL POSTO SBAGLIATO
Storie di bambini vittime di mafia
Liberamente tratto dal libro omonimo di Bruno Palermo
direzione di produzione Lindo Nudo
aiuto regia Stefania Scola
responsabile tecnico Jacopo Andrea Caruso
direzione di produzione Lindo Nudo
aiuto regia Stefania Scola
organizzazione L’ALTRO TEATRO
produzione Teatro ROSSOSIMONA
adattamento drammaturgico e regia FRANCESCO PUPA
Hai letto il libro di Bruno Palermo?
Questa frase, sentita dal Maestro Lindo Nudo ha dato vita allo spettacolo di cui è produttore e direttore artistico.
Ispirato dai libri letti, dai servizi visti, dalle informazioni recepite con qualunque mezzo, non restava che trovare un personaggio guida. Un uomo con una camicia azzurra e un pantalone elegante d’altri tempi, capelli tirati all’indietro con la brillantina. Una sigaretta accesa. È lui che si tormenta nell’indecisione: parlare o rimanere in silenzio? Poi la risposta: parlare.
Racconta le storie di vari personaggi, tutti uniti dalla famosa agenda rossa, perduta e mai ritrovata. Dodici cubi e uno spazio in continua evoluzione, si fanno protagonisti di un simbolismo chiaro e non didascalico.
Storie crude, morti tragiche, la mafia non ha codici d’onore, non ci sono ostacoli. Se c’è da conquistare potere e denaro non ci sono bambine, bambini, donne e uomini.
Parlare di mafia è un dovere e questo spettacolo nasce dalla necessità di raccontare la storia delle vittime. Raccontare, anche nelle scuole, ciò che è accaduto e che accade permette ad ognuno di aprirsi ad una nuova consapevolezza: solo con l’arma della conoscenza si può combattere. Insegnare ai più giovani rispetto, senso civico e soprattutto umanità è necessario per crescere gli adulti del domani.
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GIUSTO CUCCHIARINI | SERENA DE SIENA | TOMAS LEARDINI | SILVIA VALSESIA
COME DIVENTARE RICCHI E FAMOSI DA UN MOMENTO ALL’ALTRO
scene Francesco Fassone
luci Antonio Merola
costumi Costanza Maramotti
aiuto regia Luca Mammoli
produzione Associazione Teatrale Autori Vivi, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale ERT Emilia-Romagna Teatro – Teatro Nazionale
regia e testo EMANUELE ALDROVANDI
Una madre vuole aiutare la figlia di sette anni a diventare un’artista di successo e per farlo è disposta a tutto.
Uno spettacolo sul rapporto fra la felicità e la realizzazione personale, che pone una riflessione su cosa sia la qualità artistica nell’epoca della post-verità. La scrittura è estremamente concreta e realistica, ma l’allestimento sarà onirico e surreale, perché quello che viene messo in scena è il ricordo di un uomo che continua a rivivere la giornata nella quale la vita di una bambina di sei anni è cambiata per sempre.
COME DIVENTARE RICCHI E FAMOSI è la storia di una madre, Marta, della sua ossessione per la realizzazione della figlia Emma e del suo piano bislacco che coinvolge con l’inganno Chiara, una famosa attrice, e Carlo, cognato appassionato di scacchi, rivive attraverso lo sguardo di Ferdinando, talvolta distaccato, talvolta pieno di sensi di colpa: cosa avrebbe potuto fare di diverso? È possibile cambiare il corso degli eventi e incidere veramente sulla realtà e sul mondo?
Se il testo affronta il rapporto fra la felicità e la realizzazione personale, la chiave registica con cui ho deciso di metterlo in scena pone l’accento sul vortice ossessivo di chi è condannato a pensare una cosa e poi, nell’attimo successivo, esattamente la cosa opposta. La realtà si deforma sotto lo sguardo di chi è convinto di non poterla mai conoscere, ma solo ipotizzare.
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LUCA MAMMOLI
DIECI MODI PER MORIRE FELICI
drammaturgia Emanuele Aldrovandi e Jacopo Giacomoni
scenografia Francesco Fassone
collaborazione alla realizzazione scenografia Jessica Koba
costumi Costanza Maramotti
collaborazione alla realizzazione costumi Nuvia Valestri
musiche Riccardo Tesorini
grafiche Lucia Catellani
produzione Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Associazione teatrale Autori Vivi, ERT Emilia Romagna Teatri
Ideazione e regia EMANUELE ALDROVANDI
DIECI MODI PER MORIRE FELICI è un esperimento teatrale che attraverso un dispositivo performativo
che coinvolge ogni sera alcuni spettatori – in modo non invadente e sempre “volontario”– permette a tutto il pubblico di seguire il viaggio di “dieci vite possibili”, per interrogarsi sulla propria.
Uno spettacolo divertente, diverso ogni replica e con numerosi margini di casualità, ma allo stesso tempo costruito a partire da una struttura ferrea che ha l’obiettivo di affrontare e indagare il complesso rapporto fra il tempo e la felicità.
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AURORA SPREAFICO | DERLI DO ROSARIO SOARES
IO & TU
di Lauren Gounderson
con la voce di Paola Sambo
traduzione Andrea Paolotti e Chiara Loria
scene Paola Castrignanò
costumi Domitilla Giuliano
musiche Luca Longobardi
luci Pietro Sperduti
assistente alla regia Iulia Bonagura
produzione Viola Produzioni – centro di produzioni teatrale
regia GIANLUCA MEROLLI
Un pomeriggio, Anthony arriva inaspettatamente alla porta della compagna di classe Caroline con una copia malconcia di “Leaves of Grass” di Walt Whitman, un compito urgente della loro insegnante di inglese. Costretta in casa a causa di una malattia, Caroline non va a scuola da mesi, ma è tanto arguta e sardonica quanto Anthony è atletico, sensibile e popolare. Mentre i due ragazzi si liberano delle loro corazze e condividono i loro segreti, questa ricerca sulla poesia apparentemente noiosa svela un mistero molto più profondo che li unisce. I and You è un’ode alla gioventù, alla vita, all’amore e alla singolare bellezza del legame umano.
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