Da “Il tenace soldatino di stagno” di H.C. Andersen
A cura di:
Drammaturgia Daniele Prato
Movimento scenico Alberto Bellandi
Regia Giuseppe Marini
scritto ed interpretato da:
CRISTIANO ARSÌ, MICHELE BREDA, TERESA CANCIELLO, DILETTA CAPPANNINI, ALESSIO DANTIMI, FLAMINIA GAI, MANUELA MILIA, EDUARDO RINALDI, SIMONA VAIRA
Antonio Viscardi è convinto di aver perso una gamba in una guerra che non ha mai combattuto e per questo viene chiuso in manicomio. Lì incontra Eva, una ex ballerina, bellissima e muta di cui s’innamora perdutamente. Ma conquistare il suo cuore non sarà affatto semplice, soprattutto se il destino e una psichiatra cattivissima decidono di mettersi in mezzo. È una storia folle, questa, come i personaggi che la abitano, è un racconto irriverente, paradossale dove essere matti vuol dire essere liberi.
Da “Riccardo III” di W. Shakespeare
A cura di:
Drammaturgia Katia Ippaso e Lorenzo Gioielli
Movimento scenico Alberto Bellandi
Regia Virginia Franchi
Assistente alla regia Lucia Gioielli
“È una gioia essere tristi, fare il male senza esser visti…È bello essere cattivi e nel vizio molto attivi. Bello morire per uno scopo, bello vincere a gatto e topo” sono i versi di una magnifica canzone scritta da Pier Paolo Pasolini, che nel refrain si chiedeva: “C’è forse vita sulla terra?
C’è forse vita nella guerra?”. Ascoltate la melodia. Ci troverete qualcosa di struggente rispetto alla letteralità del testo. Nella nostra rilettura del Riccardo III di Shakespeare, aspiriamo a quel tipo di magica dissonanza. Riccardo III porta in sé il mondo dell’abiezione umana, rappresenta il culmine delle nefandezze. Eppure, nella partitura shakespeariana, c’è come una malìa, una specie di folle valzer che annoda il male e il desiderio, la cattiveria e l’aspirazione al bianco: un mondo senza vivi e senza sofferenza. Riccardo III porta una sua malata androginia, un difetto di crescita, un’ossessione a suo modo artistica che si nutre delle luci di una gelida alba. Con la sua furia distruttiva, che sembra mossa da un meccanismo di cui lo stesso protagonista non conosce le regole, ci porta nell’inverno del nostro scontento, là dove i frutti sono sempre acerbi e i bambini sono giocattoli inventati dai deliri dei grandi.
Drammaturgia Tamara Bartolini
Movimento scenico Michele Baronio, Alberto Bellandi
Regia Bartolini/Baronio
A partire dalla lettura di Furore di J.Steinbeck un viaggio alla ricerca della terra perduta.
scritto ed interpretato da:
CRISTIANO ARSÌ, MICHELE BREDA, TERESA CANCIELLO, DILETTA CAPPANNINI, ALESSIO DANTIMI, FLAMINIA GAI, MANUELA MILIA, EDUARDO RINALDI, SIMONA VAIRA
D’amore e di fuga, di migrazioni e razzismo, di umanità da ritrovare e del desiderio di costruzione, di essere disposti a lottare anche quando è difficile vincere, di rispetto per l’altro e per se stessi.
Pagina dopo pagina, siamo all’ascolto del Furore di Steinbeck. Da dove partire per camminare lungo la linea di questo furore? Da una famiglia scacciata dalla terra. Dal viaggio degli indimenticabili protagonisti del libro, ma anche dagli appunti scritti sul corpo di questi giovani attori e “autori”. È l’offerta di un cuore che batte e che cerca tra le parole di Tom Joad…“
Ci sarò sempre, nascosto e dappertutto. Sarò in tutti i posti, dappertutto dove ti giri a guardare. Dove c’è qualcuno che lotta per dare da mangiare a chi ha fame, io sarò lì. Dove c’è uno sbirro che picchia qualcuno, io sarò lì. Sarò negli urli di quelli che si ribellano, sarò nelle risate dei bambini quando hanno fame e sanno che la minestra è pronta…E quando la nostra gente mangerà le cose che ha coltivato e vivrà nelle case che ha costruito, be’, io sarò lì.”
Drammaturgia Lorenzo Gioielli
Movimento scenico Alberto Bellandi
Assistente alla regia Filippo Tirabassi
Regia Marco Carniti
scritto ed interpretato da:
CRISTIANO ARSÌ, MICHELE BREDA, TERESA CANCIELLO, DILETTA CAPPANNINI, ALESSIO DANTIMI, FLAMINIA GAI, MANUELA MILIA, EDUARDO RINALDI, SIMONA VAIRA
A soli 19 anni, Mary Shelley si risveglia da un incubo e scrive un romanzo che cambia il modo di pensare di un’intera epoca: ‘’Frankenstein’’. Il suo protagonista, Victor Frankenstein, decide di sfidare le leggi della natura per riportare in vita un corpo morto. Un progetto ambizioso, che genererà un vero e proprio mostro. Un sogno che si trasforma in un incubo ossessivo che perseguiterà chiunque, anche chi non fa parte della storia. Un racconto sugli esseri umani, sulla solitudine, sull’amore. Ma, soprattutto, un racconto sul mostro che ognuno di noi porta dentro di sè, quello che non ogni tanto ci perseguita e non ci fa dormire la notte.
Con: Artisti collettivo Monolocale
da un’idea di Daniele Coscarella
con Daniele Coscarella, Adriano Russo, Dario Tacconelli, Fabrizio Mazzeo,
Marco Landola, Micol Pavoncello ( inquilini attori vari in attesa )
Durata . 80 minuti
Tipologia: Monologhi – Comedy e Musica dal Vivo
Lo spettacolo è una Home Comedy di performance teatrale ambientato in un Monolocale. Il pubblico si ritrova immerso in una casa spettacolo coinvolgente piena di storie, parole, musica e colpi di scena. Mattatori della serata sono gli Inquilini attori con i loro monologhi che nascono da un vissuto quotidiano. Il risultato è un’esperienza tragicomica collettiva, dove il pubblico si sente parte integrante della serata e protagonista dei temi scelti. Improvvisazione, ritmo e divertimento, saranno gli ingredienti di un evento da ricordare. Non c’è palco o quarta parete ma solo l’intimo salone di casa!
Monolocale nasce all’Accento Teatro nel cuore di Testaccio a Roma nel 2015 e coinvolge più di 20 attori inquilini. Uno spettacolo fatto in casa con attori che raccontano storie in
forma di monologo. Si ride, si piange, si beve, si mangia, si riflette, si suona la chitarra, si va in bagno, si sta insieme. Lo spettacolo ha una sua espressione intima che contamina il
pubblico, fino a farlo diventar un amico di casa a cui raccontare una storia.
Un format dove autori e attori s’incontrano per presentare e sperimentare i propri testi all’interno di una serata.
Può essere definita “Home Comedy Teatrale” o semplicemtne una “Jam Session teatrale” circondati da un pubblico curioso. Nel nostro Monolocale, qualsiasi cosa può accadere, si
può ridere o riflettere, emozionarsi o commentare con il padrone di casa quello che sta accadendo.
Dopo più di 50 repliche in spazi, locali e teatri off, nel 2019 nasce il sito monolocalespettacolo.com con la Tv di Casa e la Sala Condominiale, un modo per continuare lo spettacolo anche online e lontano dalle serate.
di Enrico Maria Carraro Moda
con Larissa Cicetti e Enrico Maria Carraro Moda
regia Enrico Maria Carraro Moda.
Analisi dei fatti accaduti tra il 1951 e il 1986 nella zona del fiorentino e di quello che tutto conoscono come il “Mostro di Firenze”.
Le vicende del “Mostro” sono viste e narrate con gli occhi dell’uomo “mostro”.
Il mostro è un uomo.
Cosa spinge un uomo ad essere apparentemente mostruoso? Quanti processi ha subito l’uomo, come li ha vissuti e superati. Da chi si è contornato?
La sua famiglia è vittima o complice?
Chi sono i suoi COMPAGNI DI MERENDE.
L’obbiettivo principale di questo lavoro è restituire in chiave spettacolare tutto quello che è stato il vissuto processuale del celeberrimo Pietro Pacciani. (vissuto processuale perchè è l’unico documento reperibile in cui si può vedere quest’uomo in azione). Tutto questo con voce e fattezze femminili per restituire la finta dolcezza che Il Pacciani spesso utilizza.
Spettacolo vincitore del Premio inDivenire per il Teatro
compagnia Collettivo I.T.A.C.A. Drammaturgia e Regia Dino Lopardo
con Alfredo Tortorelli, Andrea Tosi, Iole Franco
PRODUZIONE NOSTOS TEATRO
Due fratelli. Un luogo, tanti luoghi. Paolo, è stato fin da bambino molto legato al padre; al contrario Giovanni ha sempre avuto un rapporto privilegiato con la madre. Una madre osservata con occhi differenti dai due: Giovanni la ricorda premurosa, mentre Paolo come la “grassa” del paese! Paolo fin da bambino ascolta il padre parlare della madre come un peso, una palla al piede e di Giovanni come il figlio mai voluto. Giovanni vive sulla sua pelle il non essere accettato come figlio e tacciato dal padre stesso come diverso. Un padre “Padrone”, anaffettivo, chiuso nelle sue convinzioni che non accetterà mai la diversità di suo figlio neanche davanti alla morte.
Spettacolo vincitore del Premio del pubblico al Festival inDivenire di Doron Cochavi, Luigi Saravo Con Cristian Giammarini, Daniele Santoro, Doron Cochavi, Claudia Vegliante, Chiara Felici, Beatrice Olga Valeri Regia Luigi Saravo
PRODUZIONE SAN CARLINO di Vitiello Cristina
MNEMOSINE è uno spettacolo sul tema della perdita e del lutto che utilizza la Shoah come nucleo generativo.
Il lavoro è partito dall’incontro tra me, Luigi Saravo, regista italiano, e Doron Kochavi, attore e fotografo isrlaeliano.
Trovandoci a lavorare insieme su un progetto legato ai rifugiati chiamato Exodos, abbiamo cominciato a condividere idee e suggestioni sul tema della Shoah. Abbiamo indagato i ricordi della nonna di Doron, ebrea polacca, sopravvissuta ad Auschwitz tuttora viva e residente in Israele e alcune memorie infantili che mi riguardano attinenti al tema della perdita e del lutto.
Il nostro obiettivo è stato di costruire un percorso a partire dai meccanismi fisiologici della memoria mettendoli in relazione al concetto del lutto e alla sua elaborazione utilizzando come contesto narrativo la Shoah.
La storia su cui si centra la scrittura dello spettacolo riguarda una famiglia di quattro persone, padre, madre, figlio maggiore, figlia minore, nella quale il figlio maggiore scompare nel gorgo nazista.
Da qui la famiglia si trova a dover elaborare questa perdita all’interno di una dimensione di trauma che rende difficile comunicare alla sorella minore, al tempo della scomparsa ancora piccolissima, del fratello scomparso.
Nei nostri percorsi esplorativi ci è più volte capitato di imbatterci in racconti che fanno capo a un grande non detto all’interno delle famiglie ebraiche. Senza addentrarci nei complessi meccanismi sociologici e psicologici dell’elaborazione di una tragedia collettiva come la Shoah abbiamo voluto concentrarci su questi casi e su come abbiano risposto alle condizioni che si erano andate a creare.
Il linguaggio di cui lo spettacolo si compone è essenzialmente visivo e si snoda attraverso una serie di quadri collegati tra loro da nessi narrativi. Nel lavoro ci siamo chiesti quale taglio dare alla nostra narrazione. Se seguire un percorso narrativo lineare che potesse essenzialmente dar conto dei fatti o se dare forma al modo in cui i meccanismi della memoria funzionano. Abbiamo scelto di seguire questa seconda strada e ci siamo trovati in un contesto compositivo dove il passato e il presente dialogano costantemente tra loro, dove i sentimenti del momento modificano le sensazioni e le strutture d’immagini del passato e dove, quindi, la memoria si costituisce come un processo plastico, profondamente radicato nel linguaggio simbolico.
È a questo linguaggio che abbiamo dato forma, mirando, quindi, ad un coinvolgimento più intuitivo e associativo dello spettatore.
D’altronde l’utilizzo di immagini sceniche capaci di reclutare un approccio intuitivo ed empatico nel fruitore, lo spogliare i riferimenti del loro realismo storico, la costruzione di uno spazio rappresentativo astratto abitato da corpi, situazioni ed oggetti quotidiani, si sono rivelati elementi centrali nella nostra ricerca, già nel precedente progetto Exodos e quindi supponiamo che il nostro approccio nasca da un’attitudine a esplorare il reale a partire da una storia psichica anziché cronachistica.
Abbiamo infine compreso che il rapporto con la memoria come esperienza umana fondamentale sia essenzialmente il rapporto con la perdita, con ciò che non è più o non si presenta più nella medesima forma. E che questo rapporto sia il nucleo essenziale della percezione del reale. Se, quindi, nel nostro cervello i ricordi possono essere modificati, perduti, resi opachi da nuove esperienze e costruzioni mentali e se allo stesso modo i luoghi fisici e la loro storia possono subire la medesima mutazione e, infine, se questa dinamica si riconnette costantemente con il momento presente, è possibile dire che la mutazione del reale, del suo senso e della sua interpretazione è costantemente in evoluzione.
Questa questione apre anche, però, la possibilità di manipolare la percezione del reale per creare nuovi collegamenti tra eventi storici e realtà interiore soggettiva sollevando scenari di grande complessità.
Supponiamo quindi che il nostro lavoro sia un inizio di percorso nell’indagine di questa complessità e nella ricerca di un linguaggio capace di darne conto in termini scenici.
Spettacolo vincitore del Premio inDivenire per la danza 2019
Dio breve nell’erba Ingarbugliato in goccia d’acqua E grandine furiosa Dio coda di lucertola Passi sbadati Tra sedia e letto Dio belva e piuma Insonne asfalto Dio uovo Che ogni acqua è santa E ogni luogo è sacro Se assente di noi. Saprai mai inchinarti Tanto Da cogliere la bisbigliata Creatura? Chandra Livia Candiani
Ideazione e Regia: Mariella Celia Coreografia, ricerca drammaturgica del movimento: Mariella Celia in collaborazione con Cinzia Sità Interpreti: Mariella Celia, Cinzia Sità Suono: Gianluca Misiti Disegno luci: Alberta Finocchiaro Direzione tecnica: Francesco Tasselli Assistente di scena: Francesca Innocenzi Collaborazione ai costumi: Ambra Onofri Produzione: Associazione Sosta Palmizi (Cortona)
Con il sostegno di: Vera Stasi (Tuscania), Teatro Azione (Roma), Carrozzerie N.O.T (Roma)(Roma), ALDES (Lucca), Teatri Sospesi (Salerno)
Bisbigliata creatura vede il ritorno alla natura come visione cosmica fluttuante, in cui la materia è in continuo movimento, mutamento.
Due creature vengono al mondo, goffe e impacciate. Compiono i loro primi passi inciampando e cadendo nello stupore della scoperta. Nascono con zavorre, che abitate fino in fondo, estinguono la propria funzione e si dissolvono, avvicinandole alla vita grande, immensa, connessa al tutto. Tuttavia, queste creature hanno confini umani e compiono gesti che ripetono, ogni giorno. “E’ come avere una cornice che resta ferma mentre al suo interno possiamo notare come tutto cambi. Tenendo fermo il gesto, notiamo che un giorno lo facciamo con rabbia, uno con commozione, un giorno siamo innamorati e un’altra volta non lo siamo più, la vita ci ha toccato a fondo, la vita sembra trascurarci e con tutto questo scorrere di eventi e di stati d’animo, insieme a tutto questo, noi ci inchiniamo” (C.L. Candiani).
Lo spettacolo trae ispirazione dai due testi della poetessa Chandra Livia Candiani, “La bambina pugile, ovvero la precisone dell’amore” e “Il Silenzio è cosa viva”, in dialogo con il Documentario “Un altro Mondo”, sulla metafisica delle frequenze e gli studi sullo sviluppo embriologico del Body-Mind Centering di Bonnie Bainbridge Cohen.
Bisbigliata creatura osserva la vita attraverso i corpi, con sguardo mutevole, poetico, commosso, ironico, andando a fondo, fino all’osso e risalendo, per riconoscere il valore della leggerezza, in superficie.
Matt Elliott, sublime maestro del folk mitteleuropeo contemporaneo, torna
ospite di Unplugged in Monti per presentare in anteprima “Farewell To All We Know”
il nuovo disco atteso per febbraio 2020
Informazioni su come acquistare i biglietti: www.unpluggedinmonti.com – info@unpluggedinmonti.com
Il bristoliano Matt Elliott, ex rappresentante della scena elettronica inglese con i Third Eye Foundation (progetto su cui è tornato a lavorare da alcuni anni) é oggi sublime maestro del folk mitteleuropeo contemporaneo. Nella sua carriera solista, iniziata con il suo trasferimento da Bristol in Francia, Elliott si è indirizzato verso atmosfere che, partendo da uno sghembo cantautorato post-rock, si sono fatte sempre più rarefatte, oscure e intimiste. Un percorso culminato nell’opera “Songs” (Ici d’ailleurs, 2009), box che raccoglie la trilogia “Drinking Songs”-”Failing Songs” e “Howling Songs”, oltre all’inedita raccolta di outtakes “Failed songs”,
tutti album all’insegna di uno spleen cupo, quasi rassegnato alla follia del mondo.
Una volta chiusa la trilogia, Elliott ritorna sul progetto Third Eye Foundation con un’opera, “The Dark” (Ici d’ailleurs, 2010), ancora una volta di stampo elettronico ma al servizio di una chiara e forte posizione etico-politica, una spietata critica della contemporaneità. A questa seguirà la ristampa del suo lavoro d’esordio “Semtex”.
Dal 2012 Elliott ha iniziato un nuovo capitolo della sua storia discografica, prima con “The Broken Man”, album mixato da Yann Tiersen, poi con “Only Myocardial Infarction Can Break Your Heart” (2013), e infine “The Calm Before” (2016). In questi nuovi lavori, all’amore sempre più aperto verso la chitarra classica e le sonorità flamenco, si accosta un sentimento di disillusione e beffarda giocosità: l’esperienza del dolore come forma di rivendicata maturità. La consapevolezza del tragico si sostiene grazie alla eleganza stilistica del musicista.
Se gli album della trilogia erano all’insegna di uno spleen depresso, quasi rassegnato alla follia del mondo, nei nuovi lavori l’epicità si alterna ad atmosfere psichedeliche, accompagnamenti jazz, arrangiamenti sofisticati; la stratificazione strumentale delle chitarre, della voce, dei cori, dei campanelli, delle trombe eteree, chiede di non fermarsi al primo ascolto, ma di andare in profondità, fino al punto in cui la tristezza e la frustrazione di un uomo nella sua lenta caduta si trasvalutino in un’ascesi alla bellezza.
Quattro anni dopo “The Calm Before” Matt Elliott è pronto a tornare con un nuovo album dal “Farewell to all we know” atteso per febbraio 2020.
Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza cookie di terze parti. Accetta per effettuare una corretta navigazione Leggi tuttoCookie SettingsAccetta
Rivedi il consenso
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
Cookie
Durata
Descrizione
cookielawinfo-checkbox-analytics
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
cookielawinfo-checkbox-functional
11 months
The cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
cookielawinfo-checkbox-necessary
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
cookielawinfo-checkbox-others
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
cookielawinfo-checkbox-performance
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
viewed_cookie_policy
11 months
The cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.